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lunedì 22 novembre 2010

Visto al V° Festival Internazionale del Film di Roma & Ancora nei cinema: Una vita tranquilla



Applauditissimo all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, alla cui prima ha assistito anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Una vita tranquilla racconta la storia di Rosario Russo (Toni Servillo), un napoletano cinquantenne che vive in Germania da 15 anni come cuoco nel proprio ristorante. Accanto a lui ha la sua famiglia: la moglie tedesca Renate (Juliane Köhler) e il figlio Mathias (Leonardo Sprengler). Tutto scorre tranquillo fino a che il suo celato passato si ripropone nelle fattezze di due giovani napoletani Edoardo (Francesco Di Leva) e Diego (Marco D'Amore), due malavitosi, recatisi in Germania per un regolamento di conti. Diego è il figlio di Rosario, abbandonato insieme alla madre 15 anni prima a causa di contrasti con il clan mafioso di cui Rosario faceva parte e che torna per rivedere il padre. Ma Edoardo riconosce Rosario e rischia di mettere a rischio la "vita tranquilla" dell'uomo…

Una vita tranquilla rappresenta per il regista Claudio Cupellini un bel salto di qualità rispetto al precedente Lezioni di cioccolato, commedia sciatta e banale scritta male e recitata peggio. Qui, almeno sul versante interpretazione, Cupellini va sul sicuro, potendo contare sulla prova di Toni Servillo, uno dei migliori attori viventi in circolazione nel panorama del cinema italiano che, nona  caso, si è aggiudicato il premio come miglior attore al Festival Internazionale del Film di Roma. La trama è tosta e rappresenta un vero e proprio pugno nello stomaco degli spettatori. Lo stile essenziale e asciutto della narrazione è funzionale ad una storia di delitto e castigo, discesa agli inferi e redenzione in cui le colpe dei padri ricadono sui figli e in cui il passato non può essere cancellato con un colpo di spugna.

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