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giovedì 21 maggio 2009

Taxi to the Dark Side. Il lato oscuro dell'America di Bush


Esce nelle sale italiane domani, venerdì 22 maggio, distribuito dalla Ripley’s Film, il documentario di Alex Gibney Taxi To The Dark Side. Vincitore del Premio Oscar 2008 come Miglior Documentario e tratto dal saggio Una questione di tortura dello storico Alfred McCoy (pubblicato in Italia da Edizioni Socrates), il film di Gibney è un’accurata inchiesta sulle torture perpetrate ai danni di presunti terroristi arabi all’interno delle carceri militari americani in Afganistan e Iraq. Il punto di partenza dell’indagine è l’arresto e la misteriosa morte di Dilawar, giovane tassista afgano, avvenuta nel dicembre del 2002 nel carcere di Bagram.

Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti. È quanto dispone l’articolo 3 della Convenzione dei diritti dell’uomo. Taxi To The Dark Side dimostra come la politica anti-terrorismo dell’amministrazione Bush dopo l’11 settembre si sia consumata all’ombra delle violazioni dei più elementari diritti umani. Attraverso i documenti ufficiali, le immagini e le testimonianze di soldati e ufficiali dell’esercito, di prigionieri, di investigatori e di strateghi dell’Amministrazione statunitense, Gibney fornisce, senza ombra di dubbio, le prove di come le torture e le sevizie nei confronti dei sospettati non siano affatto da ritenersi violazioni accidentali da parte di alcune mele marce, come dichiarato all’indomani della scoperta dei trattamenti efferati, bensì ordini impartiti dalle autorità che hanno di fatto autorizzato e addirittura incoraggiato questi comportamenti, all’interno di una strategia sistematica e pianificata su scala globale. All’interno di questo quadro, la morte del giovane Dilawar in seguito ai maltrattamenti subiti, al centro dell’indagine condotta sul “New York Times” dal giornalista Tim Golden, rappresenta solo lo spunto dal quale partire per approdare a svelare la reale natura dei gravissimi episodi di violazione dei diritti umani e le vere responsabilità celate.

<<È vero che Dilawar, una vittima innocente, è al centro della storia di Taxi, ma il tema principale del film si estende ad una indagine su come un piccolo numero di americani ha trascinato l’intero paese nel suo lato oscuro>> ha dichiarato il regista. <<Taxi non è un film sulla guerra in Iraq, sebbene vi si possano trovare ugualmente molti riferimenti al riguardo, piuttosto è imperniato sulla Guerra globale al terrorismo dichiarata da George W. Bush. Ma ancora più a fondo è su quanto questa decisione politica abbia determinato un cambiamento sostanziale del carattere degli americani, o almeno di come loro si immaginavano fosse>>.

Il tema della corruzione sembra rappresentare il legame fondamentale tra i film di Gibney. Se Taxi To The Dark Side affronta la corruzione in seno all’esercito e all’Amministrazione della democrazia più grande democrazia del mondo, già il suo precedente documentario, Enron:l’economia della truffa, affrontava lo stesso tema declinato, come suggerisce il titolo stesso, in ambito economico. Alla base di questi due tipi di corruzione alberga sostanzialmente la corruzione delle coscienze in base alla quale, se incoraggiati dalle autorità, alcuni individui si sentono legittimati a compiere atti crudeli di sopruso nei confronti di altri individui, spesso vittime innocenti del sistema.

Insieme alla meno riuscita docu-fiction Road To Guantanamo, diretta da Michael Winterbottom, Taxi To The Dark Side rappresenta l’ulteriore tassello di un ideale puzzle sulle violazioni della dignità e dei diritti umani commessi in nome della Guerra globale al terrorismo che ha caratterizzato la politica estera americana dell’Era Bush.


Regia e Sceneggiatura: Alex Gibney

Fotografia: Maryse Alberti, Greg Andracke

Montaggio: Sloane Klevin

Musiche: Ivor Guest, Robert Logan

Origine: USA 2007

Durata: 106’

Distribuzione: Ripley’s Film