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lunedì 12 aprile 2010

Hatchet. L’orrore nelle paludi della Louisiana




Arriva nelle sale italiane dopo ben 4 anni dalla produzione Hatchet, horror slasher a metà strada tra omaggio e parodia del genere proliferato tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta in America e non solo. Nel film diretto da Adam Green, un gruppo di ragazzi in gita a New Orleans resta isolato all’interno di una palude maledetta sulla quale aleggia la leggenda di Victor Crowley, ragazzino nato deforme e ucciso dal padre per errore durante l’incendio della loro abitazione appiccato da alcuni ragazzini in una notte di Halloween. Secondo la leggenda, Victor girovago ancora per i boschi…

Nonostante lo status di invisibile (il film è uscito in una sola copia lo scorso 2 aprile), Hatchet si rivela meno peggio di quanto ci si potesse aspettare. La messa in scena non si rivela piatta e scialba come in altri film horror ben più visibili e le scene in cui il killer deforme entra in campo sono dotate di un buon ritmo e sostenute da un efficace colonna sonora, sebbene l’elemento sorpresa continuamente ricercato appiattisca l’imprevedibilità della narrazione, riducendo il film, dopo la prima mezz’ora di calma piatta, ad una serie di inseguimenti e girovagare per i boschi sterile e fine a sé stessa, senza un minimo di suspence di cui un film del genere non può assolutamente fare a meno. L’ironia attraverso la quale il regista e sceneggiatore cerca di stemperare la tensione, che ribadiamo è praticamente inesistente, risulta troppo insistita e poco efficace: domina il film per tutta la prima mezz’ora, in cui battute a sfondo sessuale e dialoghi idioti annoiano fino allo sfinimento, e contamina anche la parte centrale del film, quella decisamente più interessante, senza riuscire a trovare un canale di comunicazione adeguato e finendo per diventare vero e proprio humour demenziale.

Per la realizzazione del film, il regista ha ammesso di essersi ispirato ai film capostipiti del filone slasher: <<I miei primi ricordi di film horror sono Venerdì 13 II – L’assassino ti siede accanto, La cosa di John Carpenter, Un lupo mannaro americano a Londra e Nightmare – Dal profondo della notte. Hatchet, che potrei aver fatto nel 1984, è ovviamente ispirato a queste pellicole>>. Motivo d’interesse del film sembra proprio essere questa sua natura dichiarata di omaggio ad un genere che fu, riportato ultimamente in auge secondo i gusti cinematografici delle nuove generazioni da sequel, remake e reboot vari, dai quali Hatchet si distingue per la scelta di non utilizzare la computer grafica nella realizzazione degli effetti speciali, ottenuti artigianalmente attraverso trucchi e protesi.

E il richiamo ai gloriosi film del passato è rappresentato anche dalla presenza di tre delle icone horror più famose del genere: Robert Englund (Freddy Krueger nella serie Nightmare), Kane Hodder (interprete di Jason Voorhees in molti film della saga Venerdì 13) e Tony Todd (meglio noto per la sua interpretazione del killer Candyman nell’omonima serie cinematografica). E sebbene le partecipazioni di Englund e Todd possano essere considerate dei semplici cameo, Kane, interprete di Victor Crowley da adulto, è senza dubbio un personaggio principale perché secondo le stesse parole del regista: <<Victor Crowley è Hatchet>>.

Secondo recenti indiscrezioni, il seguito di Hatchet, che in realtà sarebbe stato pensato come una trilogia, è previsto proprio per il 2010. Tuttavia, la visione di questo e dei successivi eventuali capitoli è strettamente consigliata ad un pubblico di soli fan nostalgici del genere slasher anni Ottanta.


Regia e sceneggiatura: Adam Green

Cast: Joel David Moore, Tamara Feldman, Deon Richmond, Mercedes McNab, Robert Englund

Fotografia: Will Barrat

Montaggio: Cristopher Roth

Musiche: Andy Garfield

Effetti speciali: John Carl Buechler

Origine: USA 2006

Distribuzione: Onemovie

Durata: 84 min.

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