Informazioni personali

La mia foto
Il modo migliore per imparare a conoscermi è leggere quello che scrivo!

domenica 21 marzo 2010

Zoè. Un film, un perchè!



Dopo gli ultimi due documentari, torniamo alla fiction recuperando un film italiano
invisibile del 2008.
Seconda Guerra Mondiale. I tedeschi arrivano nel villaggio rurale in cui abita la picola Zoè, portando con loro morte e distruzione. La madre della piccola, nel disperato tentativo di salvarle la vita, la convince a vagare nei boschi alla ricerca del padre partigiano per informarlo del pericolo imminente. Così Zoe comincia la sua corsa per la campagna, sulle colline, finché un soldato nemico la nota e inizia a seguirla. Si ode un colpo di fucile. Da quel momento il film procede in una dimensione sospesa tra sogno e realtà, popolata da personaggi bizzarri e sopra le righe, in vista del doppio finale confuso come tutto il resto.
A volte per definire un film non servono molte parole. Brutto è il termine che, in questo caso, può racchiudere esaustivamente il giudizio sulla pellicola di Giuseppe Varlotta. La messa in scena risulta fin dall’inizio piatta e sciatta, indegna persino della più becera ficition televisiva. La recitazione è decisamente sotto il livello di guardia. Il cast è composto da più o meno semi-sconosciuti, fatta eccezione per Serena Grandi e Bebo Storti, mentre risulta davvero incomprensibile la presenza tra gli interpreti del cantante Francesco Baccini. Ci si domanda come abbia fatto a finire in un simile pasticcio…
La dimensione onirica della storia viene palesemente dichiarata fin dal momento in cui Zoè chiude gli occhi e sente il colpo d’arma da fuoco esploso dal fucile del soldato tedesco. L’intento del regista, probabilmente, è quello di fornire al film quell’aura poetica che spesso accompagna i film con bambini protagonisti. Tuttavia, nel film di Varlotta, questo espediente contribuisce solo a rendere patetici e urticanti i vari inserti da film muto alla Charlie Chaplin, per intenderci, in cui il matto del villaggio, in giro per la campagna con una valigia di sughero, incanta tutti coloro che incontra per strada: bambini che pregano sulla tomba del fratellino neonato, anziani e giovani spose rimaste vedove nel giorno delle nozze. Davvero troppo, se si considera che il tutto non è accompagnato nemmeno da un briciolo di ironia o irriverenza nei confronti della guerra e della morte.

Regia e sceneggiatura: Giuseppe Varlotta
Cast: Francesco Baccini, Monica Mana, Serena Grandi, Bebo Storti, Camillo Grassi
Genere: drammatico
Origine: Italia 2008
Durata: 100 min.

Nessun commento:

Posta un commento