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domenica 14 marzo 2010

Eva e Adamo



Eva e Adamo è un documentario uscito lo scorso settembre nelle sale cinematografiche.
Il film di Vittorio Moroni è concentrato su tre storie d’amore raccontate dal punto di vista di altrettante donne forti, volitive, caparbie e con un bagaglio di esperienze di vita e di emozioni. Erika è una settant’enne sposata con un giovane senegalese conosciuto in vacanza; Deborah ha un passato da pornostar e una nuova vita che condivide con un figlio e un compagno disoccupato; Veronica è un’infermiera sposata con un uomo invalido, costretto sulla sedia a rotelle dalla sclerosi multipla, dal quale ha avuto due figli.
L’altra metà del cielo si racconta in un documentario che, già dal titolo, esplicitamente pone le figure femminili al centro della scena, davanti ad una macchina da presa che esplora i loro corpi e i loro volti, rispettandone i silenzi, i pianti trattenuti e gli sguardi esitanti. Nonostante le tematiche affrontate - la differenza d’età, l’erotismo e la malattia – l’intento del regista non è quello di cavalcare l’onda del sensazionalismo.
Le figure maschili del ritratto, comunque presenti e senza dubbio importanti, sono relegate al ruolo di comprimari. Il regista non indaga la condizione degli extra-comunitari in Italia, il problema della disoccupazione giovanile o ancora le difficoltà a cui vanno incontro i disabili. Tutte queste problematiche, di cui i compagni delle protagoniste sono portatori, esistono e non possono essere nascoste, non è nelle volontà dell’autore, così come non lo è quella di esibirle. Il mondo esterno esiste e, soprattutto per i protagonisti, rappresenta spesso un ostacolo, una realtà con la quale confrontarsi e inevitabilmente scontrarsi. Ma questo rapporto è relegato sullo sfondo: si percepisce costantemente nei discorsi e nei toni ma non si vede. L’attenzione resta rivolta sempre all’interno delle coppie e delle loro dinamiche. L’intento chiaramente è quello di mostrare tre coppie decisamente particolari e fuori dagli schemi della banale normalità che sembra circondare le nostre esistenze, per mostrare come in realtà, al di là della stra-ordinarietà delle loro condizioni, le difficoltà che queste persone si trovano a dover affrontare non sono poi così diverse dalle nostre, vissute in quelle che solo apparentemente possono essere definite banali esistenze.
Il finale del film resta inevitabilmente aperto e sospeso sul futuro delle protagoniste – un trasferimento all’estero, il ritorno al lavoro di un tempo, la prospettiva di una morte certa - e quindi delle loro relazioni sentimentali.
Attraverso il documentario di Moroni, ci avviciniamo alla comprensione di esperienze che generalmente riteniamo lontane dalle nostre, o anche solo alla presa di coscienza dell’esistenza di tali esperienze fra le persone che ci circondano.
Da recuperare.

Regia: Vittorio Moroni
Genere: documentario
Durata : 77 min.
Origine: Italia 2009

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