Informazioni personali

La mia foto
Il modo migliore per imparare a conoscermi è leggere quello che scrivo!

venerdì 7 maggio 2010

Draquila - L'Italia che trema. Affondo nella giugulare di un sistema perverso




6 aprile 2009. Ore 3.32. L’Aquila trema. Non senza preavviso. Non senza terrore. In pochi minuti, quella notte, l’interminabile scossa di terremoto ha distrutto una città, le macerie hanno coperto la storia e la vita di centinaia di persone. Mentre altrove, nei loro letti, persone prive di scrupoli ridevano. Il documentario di Sabina Guzzanti esplora i meandri oscuri di una tragedia annunciata, portando alla luce ciò che i media, debitamente censurati, hanno nascosto o comunque contribuito a rendere meno visibile, negando la cittadinanza alle istanze di dissenso all’interno di un coro umano piegato dalla catastrofe (in)naturale. Nei cinema da venerdì 7 maggio.

Dopo Le ragioni dell’aragosta, sorta di mockumentary all’italiana, Sabina Guzzanti torna al reportage già affrontato con Viva Zapatero!, il documentario nel quale l’attrice, regista e scrittrice denunciava la scarsa libertà di espressione presente nel nostro Paese. Questa volta nel mirino della Guzzanti finiscono gli eventi legati al terremoto dell’Aquila.

Al di là dei bagni di folla del Presidente-operaio, degli show televisivi ad uso e consumo della massa di telespettatori trasmessi con la connivenza dei principali mezzi di comunicazione, asserviti ad un potere totalizzante e pervasivo, Sabina Guzzanti scoperchia una realtà raccapricciante fatta di negazione dei più elementari diritti umani, di cavilli infilati in decreti legge di cui si parla di tutto in modo indecifrabile, fino ad arrivare alla scoperta di uno Stato nello Stato, quella Protezione Civile cresciuta all’ombra di Guido Bertolaso e della sua gestione alquanto dubbia della cosa pubblica. Perché proprio di questo si parla. Draquila affonda i denti nella giugulare di un sistema malato e perverso, reso tale dallo strapotere e dalla brama di denaro di speculatori senza scrupoli che, grazie agli appoggi politici di cui godono, giocano con le vite della gente. <<Quello che venivo a sapere sulla protezione Civile mi sembrava enorme, incredibile>> ha dichiarato Sabina Guzzanti. <<Da nove anni si sta sviluppando una sorta di Stato parallelo senza che l’opinione pubblica ne sapesse nulla. Incredibile che nessuno si fosse accorto che c’era una sorta di esercito in mano alla Presidenza del Consiglio, con licenza non di uccidere ma di spendere, di dare, di assumere senza concorso, di andare in deroga a tutte le leggi, di autorizzare costruzioni abusive, di elargire fondi extra al Vaticano. La cosa più difficile in questo lavoro è stato credere che davvero le cose avessero raggiunto questo stadio di anarchia, di arbitrio>>.

Al di là di ciò che potranno pensare i soliti detrattori, Draquila non è solo espressione dell’ anti-berlsuconismo che caratterizza il pensiero e le produzioni culturali di Sabina Guzzanti, ma un vero e proprio grido di dolore da parte di chi non si rassegna a sopravvivere, un racconto intenso e sconvolgente di come la svolta autoritaria incida sulle esistenze delle persone comuni. <<Vorrei che chi guarda il film riflettesse su cosa abbiamo scambiato in cambio di cosa. Anche se ci fosse un lieto fine ci vorrà tanto tempo per ricostruire l’Italia, almeno tanto quanto ce ne vorrà per ricostruire L’Aquila. Una città immaginata da Federico II per contrapporsi alla Roma corrotta. L’Aquila che è stata buttata giù da tanti terremoti e che è sempre stata ricostruita, sta volta se la deve vedere con qualcosa di molto più feroce>>.

Nessun commento:

Posta un commento