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giovedì 13 gennaio 2011

La versione di Barney. La vita straordinaria di un uomo comune




Tratto dall’ultimo romanzo dello scrittore ebreo canadese Mordecai Richler, La versione di Barney è il racconto di una vita straordinaria vissuta da un uomo comune, sempre in bilico tra dramma e commedia. Canada, 1975. Tornato dall’Italia in seguito al suicidio della giovane moglie, Barney Panofsky (Paul Giamatti) comincia a lavorare nelle produzioni televisive e si risposa. Ma proprio al suo ricevimento di nozze, incontra quella che sarà la donna della sua vita, Miriam (Rosamund Pike), che amerà fino alla fine dei suoi giorni. Nelle sale da venerdì 14.

La versione di Barney è un film capace di far ridere ed emozionare lo spettatore in modo del tutto inaspettato. Le tragedie di certo non mancano - i tradimenti e il suicidio della prima moglie, il fallimento del secondo matrimonio, gelosie ed idiosincrasie che portano alla fine del terzo, la misteriosa scomparsa del suo migliore amico Boogie (Scott Speedman) - ma Barney vive la sua vita lasciandosele scivolare addosso, almeno apparentemente, eccetto la fine della storia con Miriam dalla quale non si riprenderà mai. Barney appare burbero e scontroso, indossa una maschera fatta di autoironia e causticità che lo porta ad essere molto diretto con le persone che gli stanno attorno. Ma tutto questo è solo apparenza, una maschera, appunto, destinata a cadere solo quando sarà troppo tardi.
Tutta la sua storia ci viene raccontata da Barney stesso in flashback, in una alternanza di passato e presente in cui Barney vive negli ultimi giorni della sua vita, afflitto da un male incurabile, alla ricerca di quei ricordi che lentamente lo stanno abbandonando. È la sua visione del mondo e delle cose, e non è detto che sia quella che più si avvicini alla verità. Ma è l’unica storia che possiamo conoscere e, alla fine, come la moglie Miriam e come i suoi due figli, non possiamo fare a meno di amarlo, anche con tutti i suoi vizi e difetti, o forse soprattutto per quelli, nei quali non fatichiamo a riconoscerci in qualche modo. Come ci si riconosceva l’autore del libro, Mordecai Richler. La versione di Barney è infatti considerata da molti critici, nonostante le smentite dello stesso autore, come una sorta di autobiografia, con le dovute differenze tra personaggio ed autore. Non a caso il romanzo è considerato il suo libro più riuscito e di maggior successo, che in Italia divenne un vero e proprio caso letterario.
Paul Giamatti interpreta Barney con una straordinaria aderenza, fisica e mentale, al ruolo mentre Rosamund Pike illumina la pellicola nelle vesti graziose e quasi angeliche dell’amore di una vita, Miriam, donna sensibile, intelligente e paziente di cui Barney si innamora al primo sguardo, incantato dalla sua bellezza proprio durante i festeggiamenti del suo secondo matrimonio, che abbandonerà per rincorrerla. Completano il cast una volgarmente divertente Minnie Driver, nel ruolo della seconda moglie; Scott Speedman in quelli dell’affascinante ma sregolato miglior amico la cui misteriosa scomparsa, svelata solo nel finale, rappresenterà un punto di svolta nel processo di maturità di Barney, oltre a procurargli guai con la giustizia; Dustin Hoffman che caratterizza il personaggio del padre, poliziotto ebreo sboccato e irriverente.
Ignorando la fedeltà al libro, non posso che considerare La versione di Barney come un’opera pienamente riuscita in cui dramma e commedia, passato e presente, realtà e ricordi si fondono in una sinfonia di volti e personaggi, lacrime e risate sensazioni e sentimenti, questi sì, difficili da dimenticare.

Titolo originale: Barney’s Version
Regia: Richard J.Lewis
Sceneggiatura: Michael Konyves
Tratto dal romanzo La versione di Barney di Mordecai Richler
Cast: Paul Giamatti, Rosamund Pike, Minnie Driver, Scott Speedman, Dustin Hoffman
Direttore della fotografia: Guy Dufaux
Montaggio: Susan Shipton
Musiche: Pasquale Catalano
Scenografia: Claude Paré
Origine: Canada/Italia 2010
Distribuzione: Medusa
Durata: 2h e 12 min

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