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venerdì 10 dicembre 2010

RCL - Ridotte capacità lavorative. Quando la realtà supera la fantasia



Pomigliano d’Arco. Una troupe guidata dall’attore Paolo Rossi approda nel paese salito agli onori della cronaca nazionale per il referendum interno dei dipendenti Fiat sulle nuove modalità contrattuali vincolate alla missione produttiva. L’industria che dà da mangiare a più di 5000 persone in questo piccolo paese del Mezzogiorno rischia di chiudere i battenti e trasferirsi. Il precedente è una trattativa lacerante che vuole il lavoro vincolato alla soppressione dei diritti conquistati dagli operai nel corso della storia sindacale italiana. Paolo Rossi e i suoi collaboratori si aggirano per il paese intenzionati a girare dei sopralluoghi per un film sulla classe operaia. La prima cosa da capire consiste nella scelta del genere più adatto a raccontare questa storia…Nelle sale da venerdì 10 dicembre.

RCL – Ridotte capacità lavorative nasce da un’idea del giornalista e autore napoletano Alessandro Di Rienzo. Diretto da Massimiliano Carboni, il film racconta la strampalata impresa di una troupe ridotta ai minimi termini, impegnata nella realizzazione di un film sulle vicende della Fiat a Pomigliano d’Arco. <<L’idea che sta alla base di questo lavoro è raccontare le storie e le riflessioni delle persone al di là del linguaggio angusto della semplice inchiesta giornalistica>> ha affermato il regista. <<Grande importanza è stata data alle immagini del paesaggio e delle strade di Pomigliano. Le scene improvvisate dai protagonisti sono riprese esclusivamente in piano sequenza. Inquadrature pulite: lo sguardo della regia è al servizio dello spettatore e non protagonista>>.
Al di là dei luoghi comuni e del linguaggio giornalistico che nei mesi precedenti hanno accompagnato l’argomento, Paolo Rossi  si reca sul “luogo del delitto” per cercare di capire cosa stia veramente succedendo in una terra dilaniata dalla camorra, in cui lavoratori onesti conducono una battaglia estenuante per la difesa di diritti acquisiti anch’essi in seguito a lunghe e ininterrotte battaglie sindacali. Le scoperte della troupe sono molte, a partire da una stazione moderna e funzionale, a dispetto di ciò che in realtà ci si potrebbe aspettare da un piccolo paese del Mezzogiorno. O ancora che in quella che era conosciuta come la Stalingrado del Sud, il sindaco, che Rossi intervista, oggi è di destra.
Nel corso delle riprese e degli incontri (il parroco del paese Don Peppino Gambardella, il sindacalista Andrea Amendola, un gruppo di operai a cena), si fa sempre più pressante la strampalata idea di realizzare un film di fantascienza, con Shakira e Nino D’Angelo nei panni di Carl Marx come protagonisti, che racconti la liberazione della classe operaia di tutto il paese. Le idee di Rossi non incontrano però il favore della produzione. Il film non s’ha da fare. Frustrato dall’impossibilità di riuscire a comunicare e a rappresentare che cosa significhi oggi il lavoro alla catena di montaggio, Rossi si rivolge a Charlie Chaplin, colui che con Tempi Moderni è riuscito meglio di altri a raccontare l’alienazione della catena di montaggio, nel poetico e bellissimo voto finale accompagnato dal volo liberatorio delle mongolfiere verso il cielo.   

A metà strada tra inchiesta giornalistica, alla Report ed Annozero per intenderci, reality movie e film backstage, RCL è attraversato in lungo e in largo dalla comicità surreale di Paolo Rossi che tratteggia l’affresco di un paese (Pomigliano ma anche l’Italia) in cui la (triste) realtà sembra aver superato la fantasia.

Regia: Massimiliano Carboni
Sceneggiatura: Alessandro Di Rienzo, Paolo Rossi e Massimiliano Carboni
Cast: Paolo Rossi, Emanuele Dell’Aquila, Alessandro Di Rienzo, Davide Rossi, Daniele Maraniello
Montaggio: Sara Pazienti
Scenografia: Filippo Marranci e Barbara Carboni
Origine: Italia 2010
Distribuzione: Iris Film
Durata: 72 minuti

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