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mercoledì 8 dicembre 2010

I due presidenti




I due presidenti è la vera storia del “rapporto speciale” (The Special Relationship è il titolo originale del film) intercorso tra il Presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton, interpretato da Dennis Quaid, e il Primo Ministro Britannico Tony Blair (ne veste i panni ancora una volta l’attore inglese Michael Sheen). Il film prende le mosse dalla visita a Washington di Blair nel 1992. Non ancora primo ministro, Blair si incontra con gli esperti di comunicazione di Clinton al fine di carpirne le ragioni del successo e poterle adattare all’immagine del Partito Laburista che rappresenta. L’incontro vero e proprio con il presidente avverrà solo quattro anni più tardi e segnerà la nascita di un sodalizio politico e personale. Nelle sale da venerdì 10 dicembre.

Diretto da Richard Loncraine e sceneggiato da Peter Morgan, che completa la sua trilogia su Tony Blair dopo The Deal e The Queen, sempre interpretati da Sheen, I due presidenti affronta un tema politico conducendo lo spettatore dietro le quinte delle conferenze stampa ufficiali e della vita pubblica dei due protagonisti, rivelando le affinità elettive tra Clinton e Blair non soltanto in ambito politico ma anche dal punto di vista dell’amicizia personale che legherà le loro famiglie, al di là delle differenti dinamiche interne e di coppia. Non solo i due uomini di potere, con le loro ambizioni, aspirazioni e debolezze, dunque, ma anche le loro mogli rientrano nel quadro tratteggiato per noi da Loncraine e Morgan, che hanno cercato di mantenersi il più aderenti possibili alla realtà storica della relazione. <<Quando racconti la storia di persone che sono ancora tra noi, devi essere certo di non rendergli un cattivo servizio>> ha osservato il regista. <<Abbiamo lavorato molto per verificare l’accuratezza dei dialoghi e degli eventi del film. Credo che i cineasti abbiano delle grandi responsabilità verso i soggetti che portano sullo schermo>>.

La prima parte del film, impegnata a presentare le caratteristiche private e pubbliche dei due protagonisti, è decisamente quella più ironica e divertente, capace di presentare eventi e fatti reali anche di una certa gravità, vedi la questione del terrorismo in Irlanda, senza tradire l’impianto di fondo tipico della commedia drammatica. Assistiamo così al primo incontro tra Clinton e Blair e agli eventi che contribuiscono al consolidamento della loro amicizia: l’impegno di Clinton nei confronti del riavvio dei negoziati di pace tra l’IRA e il governo britannico e l’appoggio al presidente americano da parte di Blair durante lo scandalo Lewinsky, il così detto “Sexgate”.
Il registro cambia nella seconda parte del film, incentrata sull’acuirsi della violenza in Kosovo da parte del presidente serbo Slobodan Milosevic. Tony Blair è il più fervente sostenitore di un attacco Nato alla Serbia ed entra in conflitto con Clinton in merito alla strategia militare da attuare, ed in particolare sulla decisione di inviare truppe di terra a sostegno del bombardamento aereo, l’unico intervento militare che gli Stati Uniti sono disposti ad intraprendere nei Balcani. L’intraprendenza di Blair e la sua ostinazione spingono gli Stati Uniti a ridefinire la loro strategia militare, decretando l’affermazione a livello internazionale del leader inglese. Il film termina con i consigli che Clinton elargisce a Blair su come affrontare le relazioni con la nuova amministrazione degli USA dopo l’elezione a nuovo presidente degli Stati Uniti di George W. Bush nel 2000.   

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