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giovedì 25 febbraio 2010

Amabili resti. La nuova terra di mezzo di Peter Jackson


La storia di una vita e quello che viene dopo. Questa frase racchiude il senso dell’ultimo film di Peter Jackson, Amabili resti, nelle sale da venerdì 12 febbraio. Tratto dall’omonimo romanzo di Alice Sebold, il film è solo apparentemente il racconto noir dell’inquietante sparizione di un’adolescente che vive nei sobborghi urbani. Al centro della storia troviamo infatti la giovane Susie Salmon, che, dopo aver lasciato la vita ad una età troppo giovane, continua a vegliare sui suoi cari da una dimensione quasi magica, offrendo uno sguardo particolarissimo al concetto di vita oltre la vita.
amabili_resti.jpg<>. Con queste semplici ma intense parole comincia l’avventura di Susie Salmon, quattordicenne assassinata mentre torna a casa da scuola nel dicembre del 1973. La sua morte rappresenta la fine della vita intesa in senso terreno e materiale, ma le spalanca le porte di un mondo in cui tutto ciò che desidera e che immagina si materializza di fronte e intorno a lei, un mondo così distante da quello in cui ha vissuto fino a quel momento e al quale non potrà fare più ritorno. Ma allo stesso tempo una dimensione dalla quale poter avere un punto di vista privilegiato su tutto ciò che accade ai suoi familiari rimasti in vita, un luogo dal quale assistere dolorosamente al disfacimento psicologico della sua famiglia, non senza la possibilità, tuttavia, di comunicare, seppur in modo impercettibile, con i suoi cari, nel tentativo di impedire che ciò che le è accaduto si verifichi nuovamente a qualcuno a lei molto vicino.
Dopo la trilogia de Il signore degli anelli, Peter Jackson torna a dimensiamabiliresti_02.jpgoni più contenute, sebbene non meno immaginifiche, traducendo in immagini cinematografiche le parole e le suggestioni visive di cui è infarcito il romanzo di Alice Sebold, uno dei libri più letti e commentati nel mondo negli ultimi dieci anni. <> ha dichiarato entusiasta il regista, che, insieme a Fran Walsh e Philippa Boyens, ha lavorato a lungo per realizzare il luogo in cui si svolge la maggior parte della storia, ovvero il limbo in cui Susi Salmon trova un rifugio spirituale ed emotivo prima che sia pronta a varcare la soglia che l’allontanerà definitivamente dalla vita terrena.
Il risultato è un luogo misterioso e intangibile che riflette la personalità di chi lo ha creato e lo abita, un luogo sublime ma circondato da un’oscurità spaventosa, da un’ineffabile tristezza, legato agli eventi che hanno luogo sulla Terra e alimentato dalle reazioni che questi suscitano in Susie.
Nel ruolo della protagonista ritroviamo la giovanissima e straordinaria Saorsie Ronan, già candidata all’Oscar per il ruolo di Briony in Espiazione, mentre Mark Wahlberg e Rachel Weisz interpretano i genitori che devono far fronte alla dolorosa perdita di una figlia e alle conseguenze che questa perdita porta con sé. E se il tono del film è spesso cupo e inquietante, nonostante i colori pastello che alimentano le fantasie della protagonista, a sdrammatizzare la situazione ci pensa il personaggio della nonna, interpretato da una sempre ottima Susan Sarandon con un ruolo che, seppur di contorno, quasi un cammeo, rimane impresso nella memoria. E al pari dell’interpretazione della Ronan, è da segnalare anche quella del brillante Stanley Tucci nei panni dello spaventoso e spregevole Mr. Harvey, il serial killer di bambine che si nasconde dietro l’apparente comune banalità del vicino di casa.

Titolo originale: The Lovely Bones
Regia: Peter Jackson
Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
Cast: Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Susan Sarandon, Stanley Tucci, Saoirse Ronan
Direttore della fotografia: Andrew Lesnie, ACS, ASC
Scenografia: Naomi Shonan
Montaggio: Jabez Olssen
Costumi: Nancy Steiner
Origine: Usa, Gran Bretagna, Nuova Zelanda 2009
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 135 min.

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